Il Training autogeno appartiene alle tecniche di rilassamento, una serie di metodiche che hanno lo scopo principale di creare un senso di rilassatezza, sia a livello fisico che mentale.
Sono molto utili nel trattamento di diversi disturbi ma possono essere utilizzate anche in caso di assenza di psicopatologia, in quanto migliorano il senso di benessere e la qualità di vita. L’autore, J. H. Schultz, la definisce come una tecnica di autodistensione da concentrazione psichica.
Training sta per allenamento, che nell’esecuzione della tecnica si riduce ad una serie di esercizi (da ripetere per “allenarsi”) di concentrazione passiva. Autogeno vuol dire generato da sé; nelle tecnica di Shultz tutta la fenomenologia sarebbe spontanea, realizzata in uno stato di completa passività.
Nella sua applicazione standard il training autogeno prevede che il soggetto sia incoraggiato ad assumere un atteggiamento mentale di passiva concentrazione.
Le sedute si svolgono in un ambiente tranquillo, non distraente e tenendo gli occhi chiusi.
Il soggetto si lascia guidare lungo un percorso consistente nell’apprendimento di sei esercizi: pesantezza delle estremità, calore corporeo, respiro, battito cardiaco, plesso solare e freddo alla fronte. Il passaggio da un esercizio all’altro avviene solamente quando il soggetto è in grado di mettere in pratica da solo l’insegnamento precedente. La tecnica prevede poi degli esercizi detti “superiori”, più complessi dei primi, che comprendono specifiche tecniche meditative ed esercizi d’organo mirati a risolvere particolari disordini psicofisiologici.
È evidente come questo training possa essere utile nel trattamento di diverse patologie, soprattutto quelle che implicano una forte attivazione psicofisiologica della persona (ansia, fobie, alimentazione incontrollata, disturbi del sonno, dist. del comportamento). È sconsigliata nei casi di psicosi e distaccamento dalla realtà.
Nelle donne in gravidanza è possibile unire gli esercizi di training autogeno ad esercizi inerenti la spinta per aiutare la gestante nel momento del parto a ridurre la percezione del dolore e la contrazione muscolare che può ostacolare l’uscita del neonato.
Il training autogeno, e il rilassamento in genere, viene molto utilizzato anche in ambito sportivo. Permette agli atleti un recupero più rapido dallo sforzo ed una preparazione in immaginazione che completa il loro allenamento. Diminuire l’ansia da prestazione prima di una gara può essere l’arma vincente per potenziare la propria prestazione. Programmare e immaginare la gara nei minimi dettagli sotto rilassamento è come viverla, permette un potenziamento del senso di riuscita e una risoluzione preventiva di eventuali difficoltà che si potrebbero incontrare.
Dr.ssa Luciana Del Grosso
Psicologa Psicoterapeuta a Macerata